
Cos’è la Sindrome dell’X Fragile?
La sindrome di Martin-Bell, o sindrome dell’X fragile, è la seconda causa più comune di ritardo mentale dopo la sindrome di Down, con una prevalenza di 1:4000 nei maschi e 1:6000 nelle femmine.
Si tratta di una malattia ereditaria legata all’alterazione del gene FMR1, localizzato sul cromosoma X. Poiché i maschi possiedono un solo cromosoma X, risultano più frequentemente colpiti rispetto alle femmine, che possono compensare il difetto con il secondo cromosoma X.
Una donna su 150-400 (a seconda della popolazione di riferimento) è portatrice sana della mutazione.
Cause genetiche e manifestazioni della sindrome
La causa della sindrome dell’X fragile è l’espansione anomala di una sequenza ripetuta di tre basi nucleotidiche (CGG) nel gene FMR1.
- Nelle persone sane, il numero di ripetizioni CGG varia tra 5 e 58.
- Nei portatori sani (individui con pre-mutazione), le ripetizioni variano tra 59 e 200, senza causare sintomi.
- Nei soggetti affetti, il numero di ripetizioni supera 200, determinando una mutazione completa che inattiva il gene FMR1.
Nei maschi con mutazione completa, i sintomi sono quasi sempre presenti e comprendono ritardo mentale di gravità variabile, mentre nelle femmine il quadro clinico è più eterogeneo: circa il 50% presenta difficoltà cognitive e tratti fisici caratteristici.
Diagnosi prenatale e test genetico
Grazie ai moderni test genetici è possibile diagnosticare la sindrome dell’X fragile prima della nascita. Il test viene eseguito su DNA fetale estratto da amniociti o villi coriali e permette di quantificare il numero di ripetizioni CGG nel gene FMR1.
Se viene rilevata una mutazione completa, il feto risulta affetto dalla sindrome. In caso di pre-mutazione, il rischio di trasmissione alla generazione successiva aumenta, poiché il numero di ripetizioni può espandersi nel tempo.